Il Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato Compie 40 Anni
Il torneo internazionale Under 18 Città di Prato compie 40 anni. La sua prima edizione è stata nel 1984 e fino al 1993 la manifestazione era a inviti, prima con giocatori italiani e successivamente anche con giocatori stranieri. Infatti l’albo d’oro iniziale è un tripudio tricolore, con il doppio successo di Omar Camporese, nel 1984 e nel 1986. Dal 1987 l’invito si è esteso agli junior di altri paesi e in quella edizione i vincitori furono lo svedese Magnus Zeile che in finale superò il compagno di squadra Jan Apell al maschile mentre al femminile l’ex numero uno al mondo Conchita. Martinez sconfiggeva l’americana Ann Grossman. Il torneo diventa sempre più importante con finalista nel 1988 l’ungherese Sandor Noszaly, fratello di Andrea, Nel 1993 la manifestazione vede vincitore al maschile lo svedese Thomas Johansson in finale sull’inglese Luke. Milligan mentre al femminile la svizzera Joana Manta sconfigge l’italiana Angeli.
A questo punto la storia del torneo cambia e il racconto è di chi è riuscito a portare un torneo dell’ITF a Prato: Lapo Focosi (tratto dall’intervista per Il tennis di Lapo Focosi)
Un’altra data da non dimenticare è stata il 1993. Penso a quel giorno; mi telefonò Alfredo Bartolini perchè Alessandria aveva rinunciato al suo torneo giovanile e c’era bisogno di un circolo che potesse sostituirlo. Ci riunimmo con il presidente Sergio Innocenti e tutto il consiglio, nell’arco di 24 ore decidemmo di fare questa pazzia ma ritengo che ne è valsa la pena. All’epoca già organizzavamo un torneo giovanile a inviti e quindi in quella stagione fu il secondo. Da quel momento, grazie anche al direttore Antonio Maccioni, è diventata la manifestazione che apre la stagione e tutti i soci e i pratesi lo aspettano per vedere in anteprima quelli che saranno i prossimi campioni del tennis mondiale.
Intervista al D.S. del TC Prato Franco Mazzoni
“Passione... per la formazione”
Il Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato è un motivo di orgoglio del TC Prato ed anche la possibilità di vedere e osservare giocatori e giocatrici under che potrebbero essere protagonisti nelle squadre del club laniero.
“Effettivamente il torneo permette di avere sott’occhio i migliori under, italiani e mondiali, a livello giovanile – spiega Franco Mazzoni, direttore sportivo del TC Prato – e ci fa piacere poter ospitare una manifestazione che compie 40 anni e che ha visto passare i migliori giocatori e le migliori giocatrici junior del mondo. In qualche caso qualche giocatore o giocatrice, che hagiocato nel torneo, ha fatto parte delle nostre squadre ma la nostra scuola non è un’accademia ma una scuola di formazione che fa da rampa di lancio. Attraverso Max Sartori abbiamo la possibilità di poter avere una scuola specializzata per chi vuole diventare un giocatore e la collaborazione inizia fin da subito. Devo dire che dal lato femminile dalle under 12 fino alla serie A abbiamo diverse giocatrici che sono entrate in un percorso. Da Vittoria Vignolini, a Micol Salvadori, Virginia Lanzillo, Asia Sundas e dalle atlete della serie A2 Turini, Ricci, Stefanini e Trevisan. Dal lato maschile stiamo ricostruendo il settore e i primi risultati si sono visti con la convocazione dell’under 12 Gherardo Lai in diversi raduni nazionali. L’obiettivo è quello di avere una squadra (che giochi anche la serie B) ma con ragazzi nostri. Lavoriamo per bienni e ci vorrà un po' di tempo per raggiungere questo traguardo ma siamo consapevoli che ci vuole costanza. Abbiamo privilegiato il settore femminile anche perché c’era una squadra composta da nostre atlete che ha sfiorato già lo scorso anno la massima serie".
Quindi è la formazione la parola d’ordine del TC Prato?
“La nostra scuola è di formazione al tennis e al padel ma per tutte le età – continua Mazzoni – abbiamo precorso i tempi e il nostro sistema di insegnamento che non è solo legato alla disciplina del tennis ma unisce il padel vede protagonista la preparazione fisica, quella mentale e anche quella alimentare attraverso professionisti dei settori non solo per i giovani ma anche per i senior. Insomma un percorso a 360° gradi che dagli strumenti per migliorarsi sia dal lato tecnico tattico mentale e fisico. Mi fa molto piacere sapere che i nostri giocatori si “riconoscono” per un certo modo di giocare e di proporsi in partita. Questo è già un marchio di fabbrica a cui dobbiamo dare continuità e migliorare sempre più per dare quella qualità necessaria nello sport moderno. La giornata con Andreas Seppi è stata per molti ragazzi un momento di vera formazione perché hanno visto da vicino un campione che è cresciuto grazie alla passione e al lavoro. Il nostro ambassador deve essere lui”.